Traduttore

martedì 16 luglio 2013

Prigionia Italiana in mano agli Stati Uniti. Campo di Hereford

Documento redatto in data 17 agosto 1945, dal maggiore medico prof. Luigi Cabitto, sanitario del Compound 4 del Campo di Hereford (Texas), e dal gen. Nazzareno Scattaglia, intermediario dello stesso Campo, inviato il 25 dello stesso mese all'Ambasciatore d'ltalia a Washington, Alberto Tarchiani, e per conoscenza alla Delegazione americana della Croce Rossa Internazionale.

Nella mia qualità di sanitario di questo Compound è mio dovere riferire alla S. V. la scarsa alimentazione dei prigionieri e sui pericoli che ne possono derivare, affinché la S.V. nella sua qualità di Fiduciario rivolga adeguato reclamo alle Autorità competenti.  In linea generale, tutti indistintamente i prigionieri del Compound  4 sono diminuiti notevolmente di peso, diminuzione che varia da 15 a 5 chilogrammi per persona. E' da ritenere che tale diminuzione sia, quale media, di 10 chilogrammi.  La scarsità e quasi assenza totale dei grassi (un grammo di olio ed una decina di grammi al giorno di strutto per persona) rende difficoltata la funzione intestinale.  Le stitichezze sono molto frequenti ed ostinate, ed il ristagno di feci nell'intestino causa l'assorbimento di sostanze tossiche del tipo delle ptomaine, e conseguenti fatti di intossicazione. Le funzioni cardiache sono in molti prigionieri assai precarie (toni prolungati - toni ottusi - soffi anemici - tachicardie parossistiche - frequenti svenimenti - fatti di astenia) tanto che se sopravvenisse qualche malattia endemica od epidemica anche non di grave entità, potrebbe esservi insufficienza di resistenza organica da dare una mortalità notevole. Non pochi prigionieri di età giovanile presentano disturbi polmonari che, se fino ad oggi non possono classificarsi quali specifici, devono tuttavia ritenersi del tipo "pretubercolare".  E non si tratta qui di predisposizione "congenita" o da vecchia data "acquisita" ma di una predisposizione specificatamente determinata da una protratta denutrizione, e quindi da una diminuzione generale di resistenza dell'organismo a qualsiasi genere di malattia, a qualsiasi tipo di bacillo e specialmente al bacillo di Koch per la sua diffusione e per la sua caratteristica resistenza quando si trovi in un organismo, è uno dei bacilli che più facilmente possono determinare una situazione nettamente patologica. Né è possibile tentare con opportuni medicamenti di migliorare le situazioni organiche, poiché all'infermeria del Compound vengono assegnate settimanalmente di medicine adatte contro queste forme di malattia, solo sei fiale di gluconato di calcio per quasi 900 prigionieri del Campo 4. La scarsità e la monotonia di viveri causano anche numerosi disturbi a tipo neuritico che potrebbero, almeno parzialmente, venire curati con vitamina B1. Ma anche questo medicamento viene assegnato all'infermeria in scarsissima quantità. In altri tempi era concesso comperare alla "cantina" del campo preparati vitaminici; ora tale concessione venne abolita.  Ho presentato diversi "predisposti" all'ufficiale medico dell'ospedale americano perché almeno a costoro venisse assegnato un vitto migliore, ma mi fu risposto che nulla si poteva fare in loro favore. II colonnello americano Comandante del Campo avrebbe dichiarato che, secondo gli ordini ricevuti da Washington, dovrebbero venire assegnati ai prigionieri non lavoratori viveri di almeno 2.500 caIorie quotidiane. Un tenente colonnello che il giorno 15 agosto 1945 ispezionò il nostro campo, mi confermò questo nostro diritto, diritto del resto che la nostra Patria paga in moneta sonante. Ora, questa cifra di 2.500 calorie è stata in due mesi e mezzo solo rare volte raggiunta, mentre spesso si scese anche a 1.500 - 1.600 calorie.   Dalle cifre da me dedotte a seconda della tabella di Messini (Trattato di terapia clinica - U.T.E.T. 1942) basata su ricerche del Messini stesso e di altri autori, quali Mottazzi - Pugliese - Rondoni - Greppi - Zoia - Atwater and Woods - W. Noorden - Koering, la media delle calorie giornaliere assegnateci nel mese di giugno 1945 è di 2.142,33; mentre quella di luglio è di 2.096. Senza tenere conto che una parte delle verdure (cavoli-patate) è spesso guasta e deve venire quindi gettata, e che ciò che ci viene somministrato quale carne consiste in ossa sapientemente spolpate (estrema parte del piede di maiale - colonna vertebrale) che non possono assolutamente più dare che pochissime calorie quando le si faccia bollire a lungo. II loro contenuto di albumine e di grassi è quindi minimo e praticamente trascurabile. Per maggiore precisione, allego una tabella dei viveri assegnati nella prima quindicina di agosto 1945, la cui media è di calorie 2.107,2 giornaliere.   E' pertanto evidente che la media va continuamente abbassandosi, ed è altrettanto evidente che il Comando americano del Campo ci sottrae abusivamente una non piccola quantità di viveri. Ora, se si considera con i più quotati Autori che per un ammalato degente continuamente a letto sono necessarie da 1.700 a 1.800 calorie quotidiane, è facile dedurre che continuando con questa grave scarsità di viveri, si avranno gravi depauperamenti organici, tali da portare a conseguenze spesso irreparabili e talvolta anche letali.  Inoltre, i prigionieri del campo devono provvedere alla confezione dei viveri, alla lavatura biancheria, alla pulizia degli alloggiamenti, per cui il loro consumo di calorie va elevandosi -e non di poco - al di sopra delle 2.000 calorie. La Convenzione di Ginevra raccomanda che i prigionieri vengano messi in condizioni di coltivare gli sports. Ora, per questa estrema restrizione di viveri, ogni sport venne abolito, si che il Comando americano stesso ha ritenuto inutile tenere ancora aperto il campo sportivo. Ritengo che - anche per la elevata altitudine del campo - il consumo minimo per persona salga a 2.300 grandi calorie al giorno adeguatamente divise nel necessario fabbisogno di carboidrati, albumine, grassi.  Ora, finché l'organismo ha in sé delle riserve, si avranno solo dei dimagramenti senza conseguenze, ma, finite le riserve, avrà inizio un'autodigestione che colpirà il fegato, i muscoli, il cuore ed infine anche il cervello. Si avranno allora i segni caratteristici della cachessia da fame, con tutte le sue gravissime conseguenze. Noi siamo giunti ora a questo punto, come è dimostrato dalle frequenti neuriti gastro-intestinali, dalle comuni vertigini, dagli svenimenti, dai disturbi intellettuali che - sinora - si rivelano con gravi debolezze della memoria ed eccessiva difficoltà ad apprendere. E' pertanto mio preciso dovere insistere presso la S.V. perché nella Sua qualità di "fiduciario" del campo n° 4, faccia conoscere la situazione di questi italiani agli Alti Comandi Americani, all'Ambasciatore d'ltalia, alla Croce Rossa Internazionale, al Nunzio Apostolico, facendo rilevare come fra breve tempo non sarebbe più facile ricorrere ai ripari, ma si restituirebbero alla Patria degli individui tarati e non più idonei al duro lavoro di ricostruzione che ci attende. Che le condizioni di vita di questo Campo n° 4 siano gravemente insufficienti, è comprovato dal fatto, constatato dal sig. Colonnello americano che procedette all'ispezione del 15 agosto, che le mense delle compagnie somministrano come cibo perfino le bucce di patate confezionate a mo' di frittata, e dal fatto che molti ufficiali tra cui per citare il nome, il conte Foscari, si cibano di grilli e cavallette che fanno friggere nell'olio minerale che la "cantina" vende quale "brillantina" per capelli.
Hereford, Texas, 17 agosto 1945.
II Sanitario del Compound
 Luigi Cabitto
Professore dottore maggiore medico.

domenica 14 luglio 2013

Prima Guerra Mondiale. Prigionia di Guerra. La propaganda. Volume per i Prigionieri come ricordo












Una interessante pubblicazione può essere utilizzata come base di ricerca in tema di propaganda, da un lato, e di documentazione sulla prigionia di guerra in mano Austro-Ungarica dall’altro. Per il primo tema il volume riporta le fotografie di 53 campo di prigionia in Austria ed Ungheria in cui in tutte si vedono scene idilliache della vita dei campi, ove tutto è in ordine, pulito e con i prigionieri che non sembrano essere tali, ma assumono atteggiamenti o folcloristici, in posa, o da turisti o da villeggianti. Aspetti di carattere psicologico, sociale, ed economico possono trovare spunti dalla osservazione di queste foto. Il volume riporta, poi nelle pagine di apertura, una interessate annotazione: il volume deve rappresentare un oggetto ricordo per i prigionieri una volta tornati alle loro casa, un ricordo del bel tempo passato nelle mani dell’Imperial Regio Governo Austro-Ungarico. L’altro lato riporta i nomi dei campi di prigionia e questo potrebbe essere la base di una ricerca sia per vedere la consistenza di questi campi sia la loro situazione attuale, se ancora qualche traccia materica è presente.
Contatti: prigionia@libero.it


La nota in italiano


               



















Il Volume riporta la nota non solo in Italiano ma in tutte le lingue dei prigionieri in mano all'Austria-Ungheria.