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giovedì 31 dicembre 2020

Bilancio 2020 accesso al Blog

 


 

Il presente blog in questo 2020 ha avuto dalla sua apertura n.   50305     accessi

La media degli accessi al blog è stata:

I Trimestre  pari a 562

II Trimestre pari a 513

III Trimestre pari a 465

IV Trimestre pari a 568

La media degli accessi annua è di  527    elementi

I Post totali dalla apertura del blog  è pari a 315

I Trimestre  pari a 4,67

II Trimestre pari a 4 67

III Trimestre pari a 3,44

IV Trimestre pari a 4,83

La media dei post per l’anno 2020 è di  4,83    ogni mese

sabato 12 dicembre 2020

Campo di concentramento di Grodig Austria

 Cimitero  dell' ex campo di concentramento di Grodig. Prima Guerra Mondiale. Un settore è riservato ai Caduti italiani.




Croce Nera D'Austria. Dokumentation, pag. 263

Nota geografica

Grodig è una citta del salisburghese, nel distretto di Salisburgo-Umgenbund, con una popolazione di circa 7200 abitanti, situata ai piedi dell’Untersberg. L’origine del nome, la prima menzione è del 700 d.c., potrebbe risalire al periodo romano riferibile al villaggio di Iuvamus. Nell’epoca recente nel 1866 fu aperta la ferrovia locale Salisburgo-Hungander Stein, poi potenziata ed estesa ed infine elettrificata.  

sabato 5 dicembre 2020

Campo di Concentramento di Dunaszerdahely

 


Cimitero del campo di Dunaszerdahely
 

Nota storica a commento delle foto acquisite del campo

Il campo è ampiamente documentato con sei foto. La prima (foto 40) riporta la facciata della chiesa greco-ortodossa, ai cui lati appaiono alcuni prigionieri russi, alcuni dei quali con il bracciale della Croce Rossa, La seconda (foto 41) è una visione di un lato del Piazzale del campo su cui affacciano la Chiesa greco-ortodossa e due baracche che sembrano in muratura, dalla facciata curata, ad un piano. La terza (foto 42) è una foto di gruppo dei prigionieri che presumibilmente deve essere stata scattata davanti alla mensa perché la didascalia riporta la parola “buffet”, ovvero distribuzione del rancio. Questo è anche confermato dal cartello posto sulla facciata della baracca che recita “Kantin”, ovvero sala ritrovo o mensa per la truppa. Anche questa costruzione è ad un solo piano. La quarta foto è il classico “bersaux” di inizio ottocento in cui si esibivano le bande musicali. Infatti vi è riporta la banda musicale del campo, con il maestro sulla sinistra che la dirige. Im primo piano due sorveglianti austriaci. Quello di destra, se non fosse armato di sciabola, potrebbe essere scambiato per un ufficiale prigionieri italiano data la foggia del pastrano e del berretto. Le ultine due foto (foto 43 e foto 44) sono dedicate al cimitero del campo, con le croci che riportano oltre al nome anche il numero della tomba e la cappella del cimitero, entrambe rilevano la gran cura con cui il cimitero stesso è tenuto.

 

I precedenti post su questo campo sono in data 8 marzo 2017, 28 novembre 2020

Info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

sabato 28 novembre 2020

Campo di Concentramento di Dunaszerdahely



 Il campo di prigionia di Dunaszerdahely è in Slovacchia, sul confine ungherese

Dunajská Streda (in lingua ungherese Dunaszerdahely, in lingua tedesca Niedermarkt, in lingua italiana Mercato Danubiano del Mercoledì) è una città della Slovacchia, capoluogo del distretto omonimo, nella regione di Trnava. Il nome Zerda viene menzionato per la prima volta nel 1250, in un documento di Palatinus Lórant. Altre forme più recenti del nome sono Svridahel (1254), Zeredahely (1270), Zerdahel (1283) e Zredahel (1358). Szerdahely significa "mercato del mercoledì" in lingua ungherese e indica che la città aveva il privilegio di tenere un mercato in quel giorno (in seguito il giorno del mercato sarebbe diventato il venerdì). La parola ungherese szerda che ha radici slave come la parola streda in slovacco significano "mercoledì". L'attributo Duna- o Dunajská, cioè "danubiana" fu aggiunto nel XIX secolo. Il nome Niedermarkt, in tedesco, significa "mercato basso".

Nel 1910 vi erano 4679 madrelingua ungheresi su 4762 abitanti. Nel 1930 la città contava 5706 abitanti, tra i quali 2944 ungheresi, 2186 ebrei (in maggioranza di lingua ungherese) e 503 slovacchi. Il censimento del 2001 indica 18756 ungheresi, 3588 slovacchi, 353 rom, 147 cechi e 24 tedeschi. Ciò si traduce in una maggioranza ungherese di oltre l'80%, una delle più alte percentuali registrate nei comuni del paese. Nel 1919 divenne parte della Cecoslovacchia. Tornò a far parte dell'Ungheria con il primo arbitrato di Vienna, nel 1938, ma tornò alla Cecoslovacchia nel 1945 dopo la seconda guerra mondiale. Tra 1947 e 1948 parte della popolazione fu costretta a emigrare verso l'Ungheria, in applicazione dell'accordo per il trasferimento di popolazione ungherese-cecoslovacco.




Continua Post di aggiornamento in data 5 dicembre 2020 su questo blog

info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

venerdì 20 novembre 2020

Campo di Prigionia di Csot

 Egregio Direttore,

con riferimento alla richiesta di notizie relative al campo di concentramento di Csot letta su 
posso solo comunicare che mio nonno, l'Azzurro Giacomo Ariemma, prigioniero di guerra successivamente al 17 giugno 1918, data della seconda decorazione al Valore (15-17 giugno 1918 nella Battaglia del Solstizio), fu internato nel campo di concentramento di Csot bei Papa e liberato il 10 novembre.
Cordiali saluti,
Mario Manzo


Seguito Nota pubblicata su 
QUADERNI ON LINE, IN DATA  19 NOVEMBRE 2020 



sabato 14 novembre 2020

Campo di concentramento di Aschach Austria

Prigionia della Prima Guerra Mondiale
In Austria Ungheria


Notizie geografiche.

Aschasch è un comune austriaco che sorge lungo il Danubio ai margini del bacino di Eferding nella regione dell’Hausruckviertel. Ha una superficie di 6 km2 e l’1,8% coperto di boschi. Il paese, nella sua storia appartenne al Ducato di Baviera per poi passare nel XII secolo al Ducato d’Austria. Nel 1490 Aschasch fu aggregato al principato Osterreich ob der Emms e ricevette da Massimiliano I d’Asburgo il diritto di mercato. Sub’ l’occupazione delle truppe napoleoniche e nel 1918 entro a far parte dello stato federato dell’Alta Austria 

Notizie Storiche

Il campo di concentramento di Aschach nel testo  “Bilder” presenta cinque immagini. La prima dedicata ad una veduta del campo in generale con il piazzale ed ampi spazi con sullo sfondo la linea delle colline; le costruzioni sono in muratura e tutte ad un piano.

La seconda foto riporta l’interno del laboratorio dedicato ai lavori artigianali; i sorveglianti austriaci sono ritratti sulla sinistra ed i prigionieri, in posa, intenti ai loro lavori. Il primo a destra potrebbe essere un italiano sia per i lineamenti che per la foggia della giubba, ovviamente riadattata.

La terza foto riporta la Mensa Ufficiali del campo. La mensa appare organizzata secondo i canoni di ogni mensa in qualsiasi caserma italiana, non elegante ma funzionale, speditiva e razionale, e, per essere la mensa di un campo di concentramento, appare più che dignitosa. Gli ufficiali ritratti sembrano essere russi o serbi.

 La quarta foto ritrae al centro una imponente altana che però non appare nella fotografia n. 1. Forse questa fotografia è stata ripresa proprio dall’Altana ritratta in fotografia 4, La didascalia indica che si ritrae il campo per il gioco dei birilli o delle bocce, altra area di svago del campo messa a disposizione dei prigionieri

La quinta fotografia illustra il teatro del campo con le sue scene, le quinte e la platea. Le cinque foto ritraggono il campo di concentramento nel migliore dei modi e tutte rispondono ai canoni già descritti nella presentazione della pubblicazione

 

Memorialistica.

Secondo quanto scrive Carlo Pavan:Il campo di Aschach circa 20 km da Linz vicino al Danubio poteva contenere fino a 35000 uomini. Prima dell'arrivo degli italiani aveva ospitato soprattutto prigionieri serbi, 20.000 dei quali vi morirono in gran parte per malattie infettive, specialmente il tifo tanto da meritarsi la fama di Cimitero dei Servi.[1]

Il suo capitano medico “permetteva ed anzi favoriva ogni peggior trattamento in danno agli ammalati e non trascurava nessun mezzo per ottenere commestibili, calzature e generi vari di cui faceva settimanali spedizioni in Boemia” (deposizione del Sottotenente medico Francesco Angiò alla commissione CIV)[2]

Secondo un'altra testimonianza, invece, il comando austro-ungarico fu largo di concessione ai 280 ufficiali italiani ivi internati.[3]

Per comprendere una così vistosa discrepanza fra queste due testimonianze e altre che seguiranno va ricordato come fra tutte le dichiarazioni rese a dargli ex prigionieri italiani siano state scelte dalla Commissione[4] quelle più funzionali al suo obiettivo primario, cioè quello di dimostrare le colpe dei nemici anche in vista di una quantificazione del risarcimento dei danni di guerra da richiedere nel corso delle trattative di pace,

 Giovanna Procacci invece numero (punto 11 Pagina 206)[5] oltre alla testimonianze edite dalla CIV cui riconosce comunque il valore di fonte fondamentale per lo studio della vita dei prigionieri nei campi si è servita anche e soprattutto delle disposizioni rese dagli ex prigionieri alle commissioni interrogatrici  della Croce Rossa e del Ministero della Guerra contenuti in vari fondi presenti all' archivio dell'ufficio storico dello Stato maggiore dell'esercito e dell'Archivio Centrale Stato e non pubblicate nel volume della CIV[6]

 

 Fotografie disponibili:

Campo di concentramento di Aschach. Foto 1.  Piazzale dei giuochi

Campo di concentramento di Aschach. Foto 2.  Lavori a mano

Campo di concentramento di Aschach. Foto 3.  Mensa degli Ufficiali

Campo di concentramento di Aschach. Foto 4.  Gioco dei Birilli

Campo di concentramento di Aschach. Foto 5.  Teatro



[1] Daniele Michele F.,Calvario di guerra. Diario di prigionia in Austria. Da Faà di Longarone a Mauthausen Milano, Alpes, 1932  pp.78-80

[2] CIV, Relazione della Reale Commissione di Inchiesta sulla violazione del diritto delle genti commesse dal nemico, III,

  Trattamento dei prigionieri di guerra e degli internati politici, Milano-Roma, Casa Editrice d’arte Bestelli & Tuminelli,

  1920 Pag.179. Una copia di detta relazione oltre alla Marciana di Venezia è reperibile presso la Biblioteca Militare Centrale, Roma

[3] Procacci G, Soldati e prigionieri nella grande guerra . Con una raccolta di lettere inedite. Roma, Editori Riuniti, 1993

[4] CIV = Reale Commissione di Inchiesta sulla violazione del diritto delle genti commesse dal nemico, III, Trattamento dei

   prigionieri di guerra e degli internati politici,

[5] Procacci G, Soldati e prigionieri nella grande guerra, cit.

[6] Pavan. C, I Prigionieri italiani dopo Caporetto, Treviso, 2001, pag. 144


martedì 10 novembre 2020

Papa Pacelli tra i prigionieri italiani


Nella sua qualità di Nunzio apostolico in Baviera il futuro Papa Pio XII cardinale Pacelli si adoperò molto per alleviare la condizione precaria dei prigionieri di guerra italiani in mano austriaca.


martedì 3 novembre 2020

Prima Guerra Mondiale Prigionia austriaca in Italia. Geografia dei Campi di Concentramento. CdA Bari


SITUAZIONE DEI CAMPI
DI CONCENTRAMENTO PRIGIONIERI DI GUERRA
AUSTRO-UNGARICI IN ITALIA 1915-1918
(Tra parentesiU. = Ufficiali, C = Cadetti, S= Soldati, P=Prigionieri)


XI Corpo d'Armata
Bari
Campo di concentamento di:
1.      Altamura..........(0 u., 0 c., 4.419 s.)= 4.419 P.
2.      Barile..........(0 u., 0 c., 141 s.)= 141 P.
3.      Bitetto..........(0 u., 0 c., 118 s.)= 118 P.
4.      Castellana..........(0 u., 0 c., 29 s.)= 29 P.
5.      Conversano..........(76 u., 0 c., 27 s.)= 103 P.
6.      Matera..........(1 u., 0 c., 16 s.)= 17 P.
7.      Melfi..........(156 u., 3 c., 83 s.)= 242 P.
8.      Muro Lucano..........(10 u, 0 c., 32 s.)= 42 P.
9.      Ostuni..........(0 u., 0 c., 344 s.)= 344 P.
10.  Venosa..........(92 u., 0 c., 26 s.)= 118 P.
11.  Potenza..........(0 u., 0 c., 159 s.)= 159 P.
12.  Bari Carcere M.ri..........(0 u., 0 c., 1 s.)= 1 P.

Chi avesse materiali su questi campi è pregato di prende contatto con il Centro Studi Sul Valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro  CESVAM Piazza Galeno 1 Roma (centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

mercoledì 28 ottobre 2020

Politica dei prigionieri da parte italiana. Novembre 1918


REGNO D'ITALIA
MINISTERO DELL'INTERNO
DISPACCIO TELEGRAFICO
Roma, addì 14 novembre 1918
S.E. Generale Diaz
Comando Supremo


A suo telegramma N. 202.
 Sono sostanzialmente d'accordo. Io ritengo che il primo atto che formalmente si deve compiere è la dichiarazione di prigionieri di guerra di tutti i militari che già appartennero all'esercito austro-ungarico, salvo a consentire la liberazione ed il ritorno al domicilio di coloro che appartengono alle terre da noi occupate. 

Tale liberazione deve avvenire sotto due condizioni: 

primo, che sia opportunamente verificata l'appartenenza territoriale suddetta; 

secondo, che l'individuo non risulti per se stesso temibile. Tali norme io dichiarai ai deputati del trentino che si sarebbero dovute applicare agli italiani redenti e non vi sarà quindi nessuna ragione per non applicarli ugualmente a quelli di nazionalità slava. Resta bene inteso che nella esecuzione di tali criteri gioverà evitare ogni forma di inutile durezza che inasprisce gli animi senza risultato pratico.

PRESIDENTE CONSIGLIO MINISTRI
Orlando


mercoledì 21 ottobre 2020

Prima Guerra Mondiale Prigionia austriaca in Italia. Geografia dei Campi di Concentramento. CdA Roma e Napoli



SITUAZIONE DEI CAMPI
DI CONCENTRAMENTO PRIGIONIERI DI GUERRA
AUSTRO-UNGARICI IN ITALIA 1915-1918
(Tra parentesiU. = Ufficiali, C = Cadetti, S= Soldati, P=Prigionieri)




IX Corpo d'Armata
Roma
Campo di concentramento di:
1.      Asinara..........(129 u., 105 c., 10.769 s.)= 11.003 P.
2.      Cassino..........(0 u., 0 c., 4.135 s.)= 4.135 P.
3.      Orvieto..........(6 u., 2 c., 565 s.)= 573 P.
4.      Montenarba..........(0 u., 0 c., 6 s.)= 6 P.
5.      Roma Osp. M.re..........(1 u., 1 c., 100 s.)= 102 P.

X Corpo d'Armata
Napoli
Campo di concentramento di:
1.      Casamaggiore..........(93 u., 12 c., 73 s.)= 178 P.
2.      Campagna..........(12 u., 3 c., 188 s.)= 203 P.
3.      Padula (Vallodiano)..........(0 u., 64 c., 13.074 s.)= 13.138 P.
4.      S.Maria Capua Vetere..........(0 u., 0 c., 4.983 s.)= 4.983 P.
5.      Sala Consilina..........(3 u., 0 c., 0 s.)= 3 P.
6.      Caserta Osp. M.re..........(2 u., 1 c., 383 s.)= 383 P.
7.      Napoli Osp. M.re..........(7 u., 0 c., 244 s.)=251 P.
8.      S.M. Capua V. Osp. M..........(6 u., 3 c., 121 s.)= 130 P.
9.      Napoli Carceri M.ri..........(1u., 0 c., 0 s.)= 1 P.
10.  Aversa Manicomio..........(0 u., 0 c., 1 s.)= 1 P.

11.  S.M. Capua V. Rep. Uff..........( 70 u., 3 c., 47 s.)= 120 P.




Chi avesse materiali su questi campi è pregato di prende contatto con il Centro Studi Sul Valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro  CESVAM Piazza Galeno 1 Roma (centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

mercoledì 14 ottobre 2020

Grande Guerra Impiego dei prigionieri i zona di guerra. Disposizioni



R. Esercito Italiano
COMANDO SUPREMO
Ufficio ordinamento e Mobilitazione
N. 23900 di protocollo R.S.
22 settembre 1918
OGGETTO: Impiego prigionieri in zona di guerra
Allegati 4.
Ai Comandi delle armate e G. U. autonome;
intendenza generale intend. Armate,
e per conoscenza:
comandi piazze marittime;
comandi generali cavalleria, artiglieria e genio;
Ministero della Guerra-Div. S.M.
Ministero della Guerra-Commissione prigionieri di guerra;
ufficio affari generali Comando Supremo;
servizio informazioni Comando Supremo;
delegazione della commissione prigionieri di guerra-Padova;
a tutti gli edifici del Comando Supremo

In seguito a speciali accordi presi col Ministero della Guerra, allo scopo di assicurare per l'avvenire l'immediata utilizzazione della maggior parte di prigionieri di guerra, si dispone che d'ora innanzi tutti i prigionieri di guerra, all'atto della loro cattura, vengano subito avviati ai campi di concentramento di armata che si indicano in appresso, ove rimarranno a disposizione di questo comando per il loro ulteriore impiego.
In conseguenza sentito il parere della competente commissione per i prigionieri di guerra presso il Ministero della Guerra e dell'Intendenza generale dell'Esercito si dispone quanto segue:

1° - Le singole armate provvederanno alla immediata riorganizzazione dei seguenti campi di concentramento prigionieri, già in parte esistenti, in modo da renderli atti a ben rispondere allo scopo, facendo all'uopo a questo comando (Ufficio Ordinamento e Mobilitazione) tutte le proposte che riterranno nel caso per assicurare il loro migliore funzionamento ed avvertendo che tutti gli altri campi eventualmente esistenti nel territorio delle armate dovranno essere sciolti non appena i corrispondenti campi in via di formazione saranno in grado di funzionare;

1° Armata    1° campo concentramento prigionieri-Verona
3° Armata    3° campo concentramento prigionieri-Ferrara
4° Armata    4° campo concentramento prigionieri-Cittadella
6° Armata    6° campo concentramento prigionieri-Mirabelli
7° Armata    7° campo concentramento-Castenedolo
8° Armata    8° campo concentramento prigionieri-Resana
9° Armata    9° campo concentramento prigionieri-(di riserva) da stabilirsi a suo tempo.

2° - Comandi dei campi suddetti dovranno assumere gradualmente un organico ed un funzionamento analogo a quello di un comando di reggimento di fanteria, avvertendo che ogni campo deve essere sicuramente in grado di ricoverare temporaneamente fino a 4.000 prigionieri, pur prevedendo la possibilità di doverne ricoverare un numero anche assai maggiore in caso di vaste operazioni. La truppa possibilmente verrà alloggiata in baracche od altrimenti attendata; gli ufficiali invece dovranno essre ricoverati in fabbricati o baracche con tutti i locali di servizio generale (ufficio comando, infermeria, padiglioni di isolamento, vivanderia, cucina, bagni, ecc.).

3° - I campi di concentramento dovranno considerarsi a tutti gli efetti disciplinati e amministrati come enti mobilitati alla diretta dipendenza dei rispettivi comandi di armata nel cui territorio risiedono. Ciascun campo assumerà perciò numerazione corrispondente a quella del comando di armata da cui dipende ed avrà un centro di mobilitazione il "Deposito Prigionieri di Guerra di Mantova"il quale dipenderà dalla Delegazione della Commissione prigionieri di guerra (presso il Ministro della Guerra di padova).

4° - Il funzionamento di ciascun campo sarà regolato dai singoli comandi di armata sulle seguenti basi:
all'atto dell'arrivo dei prigionieri ai campi di concentramento i singoli comandi dei campi dovranno subito provvedere:

Prigionieri Ufficiali
Dovranno essere subito suddivisi per nazionalità ed alloggiati in locali separati dalla rispettiva truppa. Tutti poi senza eccezione di sorta, appena ultimato il periodo contumaciale imposto dalle autorità sanitarie, dovranno a seconda della nazionalità essere sgomberati sui seguenti campi di concentramento del Paese:

Ufficiali, alfieri, apsiranti cadetti: prigionieri e disertori di nazionalità czeco-slovacca: Badia di Sulmona;
Ufficiali, alfieri, aspiranti cadetti: prigionieri e disertori di nazionalità polacca: Casagiove (Caserta);
Ufficiali, alfieri, aspiranti cadetti: prigionieri e disertori di nazionalità rumena: Cittaducale (Aquila);
Ufficiali, alfieri, aspiranti cadetti: prigionieri e disertori di nazionalià jugo-slava: Nocera Umbra;
Ufficiali, alfieri, aspiranti cadetti: prigionieri e disertori di nazionalità italiana: Luserna S. Giovanni;
Ufficiali, alfieri, aspiranti cadetti: prigionieri e disertori di altre nazionalità: Cassino;
Ufficiali, alfieri, aspiranti cadetti: prigionieri e disertori di altre nazionalità: Polla (Salerno).

Prigionieri di truppa
Dovranno essere subito suddivisi a seconda dellamloro nazionalità e con le prescritte modalità in centurie, utilizzando per tal inquadramento nell'interno di ciascun campo i graduati esistenti fra i prigionieri stessi. Tre o quattro centurie formeranno una compagnia agli ordini di un ufficiale inferiore italiano, designato dal comando di ciascun campo.
Per ogni prigioniero dovrà pure essere subito compilata la cedola di cui alla lettera e).
I prigionieri di truppa di nazionalità czecoslovacca ed italiana, appena espletate le prescritte politiche contumaciali e amtricolari (e per quelli di nazionalità czeco-slovacca anche quelle di accertamento da parte di competenti commissari) dovranno per accertamento da parte di competenti commissari) dovranno per cura del comando di ciascun campo essere sgomberati rispettivamente sul campo di Avezzano (czeco-slovacchi) e su quello di Isernia (italiani).
Così pure qualora i prigionieri di truppa per una ragione qualsiasi dovessero essere internati nel territorio, dovranno con le prescritte modalità a seconda della nazionalità essere sgomberati sui seguenti campi di concentramento del Paese:

Disertori, prigionieri di truppa nazionalità polacca: S. Maria Capua Vetere;
Disertori, prigionieri di truppa nazionalità rumena: Urbania;
Disertori, prigionieri di truppa nazionalità jugo-slava: Casale D'Altamura;
Disertori, prigionieri di truppa nazionalità czeco-slovacca: Avezzano;
Disertori, prigionieri di truppa nazionalità italiana: Isernia;
Disertori, prigionieri di truppa nazionalità italiana: Luserna S. Giovanni (Torino);
Disertori, prigionieri di altre nazionalità: Servigliano.

È fatta facoltà agli uffici informazioni delle singole armate di prelevare dai contingenti prigionieri comunque affluiti ai rispettivi campi di concentramento tutti quei prigionieri che, per la loro nazionalità, essi ritengano poter utilmente impiegare nel servizio di informazioni e propaganda, prendendo all'uopo preventivi accordi coll'ufficio ordinamento e mobilitazione di questo comando.
Anche per costoro però prima che abbandonino il campo dovrà essere compilata la cedola di cui sopra, da trasmettersi alla commissione di guera in Roma.
Contemporaneamente alle operazioni di cui alla lettera a) le compagnie prigionieri dovranno gradatamente ricevere l'inquadramento necessario per essere impiegate quali riparti lavoratori. I comandi di armata interessati provvederanno a fornire il personale di inquadramento e scorta scegliendolo sul complesso dei dipendenti riparti fra gli ufficiali e militari di truppa di M. T. (classi 1876-77-78) ovvero di calsse più anziana del 1890 se trattasi di presunti permanentemente inabili alle fatiche di guerra, ovvero esonerati dal prestare servizio in prima linea ( a mente delle circolari ministeriali 271 G. M. 1918 e 542 G. M.  1916 ).
Di massima si tenga presente per tal inquadramento che per ogni compagnia formata con prigionieri di nazionalità avversa alla causa degli alleati (tedesco-ungheresi) sono sufficienti 7-8 ufficiali inferiori di cui un capitano e 10-12 milioni di truppa (di cui almeno 5 ottimi graduati) mentre per le compagnie costituite con elementi  di nazionalità non contraria alla causa degli alleati (jugoslavi, romeni, polacchi, ecc.) bastano 5-6 ufficiali inferiori e 8-10 militari di truppa. La scorta di massima deve calcolarsi in base al 5-10% della forza.

Salvo eccezioni di carattere sanitario entro 20 giorni dall'arrivo dei prigionieri ai campi di concentramento le compagnie prigionieri lavoratori dovranno esser pronte a muovere e come tali segnalate a questo comando (Ufficio Ordinamento e Mobilitazione) dai comandi di armata.

a) Ai prigionieri di guerra spetta il trattamento disciplinare di cui al paragrafo 373 del Servizio in guerra-parte II.

b) Agli effetti del servizio matricolare dovranno essere compilati per cura del comando di ciascun campo e sotto perosnale responsabilità del suo comandante appositi elenchi dei prigionieri e per ciascuno apposte cedole come già praticasi presso i campi di concentramento del Paese, colle norme e modalità cui all'allegato n. 1.

c) Il servizio sanitario (periodo contumaciale-misure profilattiche del caso, ecc.) verrà regolato dalle singole intendenze di armata secondo le norme già all'uopo impartite dall'intendenza generale, in accordo con l'Ispettore Sanitario Militare. Altrettanto dicasi per il servizio viveri, vestiario, ecc.

d) Per il trattamento economico sia del personale d'inquadramento e scorta sia dei prigionieri di guerra vedi allegato n. 2.

e) Per quanto riflette l'inoltro ed il ricevimento della corrispondenza dei prigionieri di guerra vedi allegato n. 3.

f) I comandi di armata entro il giorno 1° e 16 di ogni mese trasmetteranno uno specchio della forza dei prigionieri di guerra presenti nei rispettivi campi alla data stessa, conforme al modello annesso (vedi allegato n. 4).

Per il necessario collegamento dei singoli campi di concentramento colla commissione prigionieri di guerra presso il Ministero della Guerra si stabilirà in padova (presso il comando della divisione territoriale di Padova) una delegazione della commissione stessa composta di un ufficiale superiore delegato dalla medesima (maggiore commissario CHIELI Federico). Di un ufficiale superiore delegato di questo comando (maggiore M. T. PALIOTTI Gaetano) e di un ufficiale subalterno segretario (tenente RIGHO Giovanni del comando di tappa di Padova). Detta Delegazione dipenderà direttamente da questo comando (Ufficio Ordinamento e Mobilitazione) per quanto riflette l'organizzazione e l'impiego delle compagnie prigionieri sui lavori.
Perciò sotto la data di pubblicazione della presente circolare la commissione prigionieri della zona di guerra nominata provvisoriamente per l'immediata utilizzazione dei prigionieri di guerra recentemente catturati deve considerarsi sciolta ed il personale a disposizione di questo comando.
Si gradirà ricevere entro il 15 del mese di ottobre p.v. assicurazione circa la compiuta sistemazione dei suddetti campi di concentramento prigionieri avvertendo che sarà quanto prima diramata per cura dell'Intendenza Generale la nuova raccolta delle disposizioni di carattere permanente relative ai prigionieri di guerra ed ai disertori del nemico con tutte le norme particolareggiate per la sistemazione stessa.

IL SOTTOCAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO
Badoglio






mercoledì 7 ottobre 2020

Prima Guerra Mondiale Prigionia austriaca in Italia. Geografia dei Campi di Concentramento. CdA Ancona e Firenze

SITUAZIONE DEI CAMPI
DI CONCENTRAMENTO PRIGIONIERI DI GUERRA
AUSTRO-UNGARICI IN ITALIA 1915-1918
(Tra parentesiU. = Ufficiali, C = Cadetti, S= Soldati, P=Prigionieri)



VII Corpo d'Armata
Ancona
Campo di concentramento di:
1.      Avezzano..........(0 u., 0c., 6.814 s.)= 6.814 P.
2.      Aquila..........(5 u., 5 c., 729 s.)= 739 P.
3.      Bucchianico..........(10 u., 1 c., 205 s.)= 216 P.
4.      Cittaducale..........(0 u., 0 c., 51 s.)= 51 P.
5.      Fonte d'Amore..........(0 u., 0 c., 3.316 s.)= 3.316 P.
6.      Sulmona..........(5 u., 1 c., 322 s.)= 328 P.
7.      Servigliano..........(0 u., 0 c., 1.015 s.)= 1.015 P.
8.      Urbania..........(7 u., 1 c., 537 s.)= 545 P.
9.      Sulmona Osp. M.re..........(0 u., 0 c., 15 s.)= 15 P.

VIII Corpo d'Armata
Firenze
Campo di concentramento di:
1.      Bibbiano..........(27 u., 17 c., 17 s.)= 61 P.
2.      Bibbiena..........(13 u., 1 c., 244 s.)= 258 P.
3.      Capraia..........(9 u., 0 c., 54 s.)= 63 P.
4.      Castel di Trebbio..........(18 u., 2 c., 169 s.)= 189 P.
5.      Firenze..........(0 u., 0 c., 449 s.)= 449 P.
6.      Pianosa..........(1 u., 0 c., 1 s.)= 2 P.
7.      Porto Ercole..........(0 u., 0 c., 448 s.)= 448 P.
8.      Ribolla (distacc. Lavori)..........(0 u., 0 c., 299 s.)= 299 P.
9.      San Gimignano..........(0 u., 0 c., 219 s.)= 219 P.
10.  Volterra..........(0 u., 0 c., 222 s.)= 222 P.
11.  Firenze Osp. M.re..........(0 u., 0 c., 1 s.)= 1 P.
12.  Firenze Manicomio..........(0 u., 0 c., 1 s.)= 1 P.
13.  Volterra..........(0 u., 0 c., 1 s.)= 1 P.




Chi avesse materiali su questi campi è pregato di prende contatto con il Centro Studi Sul Valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro  CESVAM Piazza Galeno 1 Roma (centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org