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domenica 28 giugno 2020

Prigionieri di guerra italiani nel campo di concentramento austriaco di Feldbach in Stiria IV


post precedenti in data 13,e 28 maggio, e
14 giugno 2020



di Giorgio Madeddu


Ghilarza 25 agosto 1918,
Mio Carissimo fratello, noi sempre in buona salute così spero di te, siamo tanto dispiaciuti che non abbia tornato a ricevere tue notizie da una cartolina fatta in data del 15 giugno perciò ti raccomando, se vuoi che la mamma stia un po' tranquilla di scrivere sempre ogni settimana, essa dorme ancora in casa mia, stai sicuro non manco di confortarla. Ora spero che avrai ricevuto pacchi e cartoline che non puoi credere il dispiacere che abbiamo il non sapere che hai ricevuto niente ancora, appena ricevi c’è lo fai sapere noi spediamo sempre e ci fai sapere se hai ricevuto i pacchi di pane della croce rossa di Milano. Salutandoti e baciandoti con vero cuore a mio nome e Daniele e tanti baci di Line è stata promossa a 3a senza esame e tanti baci da Pepe e Maria e Antioca non và sola (xxxx?) e sono tua indimenticabile sorella Gio. Maria.





Questa cartolina datata 25 agosto è trasmessa dalla sorella di Giovanni, Giovanna Maria. Giovanna Maria fa notare al fratello che l’ultima cartolina ricevuta dai famigliari è datata 15 giugno e si raccomanda con parole severe al fratello affinché tranquillizzi la madre scrivendo “…sempre, ogni settimana…”. La preoccupazione sulla ricezione dei pacchi viveri è costante nelle diverse cartoline, pacchi inviati dai famigliari e dalla Croce Rossa.  Giovanna Maria riporta anche i saluti di una bimba, forse la figlia, promossa alla terza classe senza esami.
Questa è l’ultima cartolina conosciuta, indirizzata al fante del 230° reggimento Miscali Giovanni Battista di Ghilarza (OR) morto in prigionia e sepolto nel cimitero militare internazionale di Feldbach assieme ad altri 167 soldati italiani.  

giovedì 25 giugno 2020

Un Eroe della Prigionia in mano alla URSS


GIUSEPPE IOLI MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE

di Carlo Maria Magnani

Nato a Divignano (NO) nel 1913. Iscritto nella Facoltà di filosofia nell'Università Cattolica di Milano, nel febbr. 1935 interruppe gli studi per arruolarsi volontario, come camicia nera nel btg. « Monviso» mobilitato e nel luglio successivo partì per l'A.O. Frequentò a Saganeiti il corso per allievi ufficiali di cpl. e venne nominato sottotenente nel giugno 1936, assegnato al 63° rgt. fant. «Cagliari» per il servizio di prima nomina. Rimpatriato nel marzo 1937 e collocato in congedo, riprese gli studi e nel 1940 conseguì la laurea in filosofia. Fu poi insegnante di, storia e filosofia nel Liceo di Sondrio. Richiamato a domanda alle armi nel 54° fant. «: Sforzesca” nel gennaio 1941 e promosso tenente, con anzianità genn. 1940, fu destinato al II btg. mortai da 81 divisionale col quale partecipò alle operazioni svolte si sul fronte greco-albanese fino all'aprile 1941.
Rientrato in sede, l'anno dopo, in giugno, partiva col reparto per la Russia. Comandante di plotone assegnato di rinforzo ad un btg. di fanteria impegnato sul Don, dopo più giorni di combattimenti, il 20 agosto 1942 sopraffatto dal nemico e gravemente ferito veniva catturato. Fatto segno durante la prigionia ad inconsistenti accuse e condannato, soffrì per lunghi anni le atrocità dei campi di punizione. Fu rimpatriato nel febbraio 1954 e congedato. Richiamato in servizio e trasferito nei ruoli del s.p.e. per merito di guerra col grado di ten., fu promosso capitano nel 1955 con anzianità genn. 1943. Trasferito dal febbraio 1956 al 1° rgt. “Granatieri di Sardegna”, vi prestò servizio fino al 1959. Promosso maggiore passò allo Ufficio Storico dello S.M.E. e dal marzo 1963, con la promozione a ten. col., rientrò al reggimento per assumere il comando di un btg. Collocato è riposo è stato eletto Presidente Nazionale dell’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia.
E’deceduto a Roma nel 1997 ed alle sue esequie ha presenziato il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
E’ tradizione che in occasione dei giuramenti solenni di unità dell’Esercito presenzi come ospite d’onore un Decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il 23 maggio 1992 a Como il 23° Battaglione Fanteria “COMO” ha celebrato la Festa della Fanteria alla presenza del Gen.C.A. Franco Angioni, Comandante del 3° Corpo d’Armata. Il Gen. Ioli ha rivolto ai militari giurandi del 3° sc. 1992 un messaggio del Gruppo Medaglie d’Oro.


“Magnifica figura di ufficiale e di combattente già ripetutamente distintosi per incrollabile fede ed eccezionale noncuranza del pericolo, specie in una difficile e delicata operazione di guerra precedente alla cattura durante la quale veniva gravemente ferito. Catturato, in duri campi di prigionia, benché cieco di un occhio e fisicamente menomato, manteneva contegno esemplare nonostante privazioni, lusinghe e minacce di ogni genere. Improvvisatosi infermiere, sfidando pericoli di mortali epidemie, si prodigava senza limite di sacrificio nella cura e nell’assistenza morale e materiale di numerosi malati. Ingiustamente accusato ed inviato in tremendo campo di punizione, conservava integro l'onore di soldato e di italiano. Esempio costante di luminose virtù militari. - Russia, 1942 -1950 .”

domenica 14 giugno 2020

.Prigionieri di guerra italiani nel campo di concentramento austriaco di Feldbach in Stiria III



post precedenti in data 
13 e 28 maggio 2020

di Giorgio Madeddu

Ghilarza 5 agosto 1918
Figlio Carissimo noi sempre in buona salute così spero di te, come sempre prego Dio ogni ora, ogni momento di lasciarti sano e vivere tranquillo e allegro, o caro non credi quanto penso a te, e più mi dispiace leggere che non hai ricevuto niente ancora, ma sarà come sei stato cambiato che i pacchi e le cartoline mandati a quello indirizzo di Braunau che non te né daranno, o quanto mi dispiace sono stata molto contenta che lì ti trovi con il Mede Giovanni e ho dato a leggere la cartolina alla sorella e ancora essa è stata contenta, fammi sapere Arzu Mariano hanno cambiato di te oppure si trova con te, ci farai sapere se lavori nel tuo mestiere e abbiamo tanto piacere se hai soldi di mandarci la fotografia che tanto desidero questo.
Caro ricevi mille baci e abbracci dalla tua cara mamma, tanti saluti dalle tue sorelle e di zia Antioca.




Anche in questa cartolina traspare la preoccupazione della madre per la salute del figlio, da tempo non ha notizie circa la ricezione dei pacchi viveri e delle cartoline, si da una spiegazione: il trasferimento dal campo di Braunau a quello di Feldbach, ciò può aver prodotto un ritardo nella consegna. Esprime però la sua contentezza perché il figlio si trova con certo Mede Giovanni, più probabilmente Medde o Mele, essedo il cognome Mede assai raro in Sardegna. E’ da segnalare che Mele Giovanni nato a Ghilarza 17 settembre 1877 morì in prigionia il 9 gennaio 1918. La cartolina ancora riporta il nome di un altro prigioniero, Arzu Mariano, probabilmente un compaesano o comunque conoscente della famiglia Miscali, chiedendo se questi si trovasse ancora con Giovanni Miscali o se fosse stato trasferito in un'altra località.
La cartolina tocca l’argomento del lavoro nella prigionia di guerra, “…faci sapere se lavori nel tuo mestiere …” attività prevista e regolamentata dalla Quarta Convenzione dell’Aja del 1907. (segue con post in data 28 giugno 2020)

mercoledì 10 giugno 2020

Internamento di disertori di nazionalità non italiana


Prima Guerra Mondiale
Prigionia austriaca in mano italiana

ALLEGATO 5

Roma, add' 21 agosto 1916
MINISTERO DELLA GUERRA
COMMISSIONE PER I
PRIGIONIERI DI GUERRA
N. 16595 di protocollo
OGGETTO: Internamento dei disertori di nazionalità non italiana
ALLA INTENDENZA GENERALE DEL R. ESERCITO

Mi pregio informare l'E. V. che i disertori di nazionalità non italiana che erano sparsi nei diversi reparti prigionieri di guerra sono stati riuniti in quelli di Bibbiena Taggia ed Aquila.
I due primi reparti contengono complessivamente 610 uomini di truppa e 25 ufficiali e sono al completo (meno per gli ufficiali pei quali sono ancora disponibili 2 posti a Taggia e 6 a Bibbiena).
Nel reparto di Aquila che è capace di contenere 8 ufficiali e 600 uomini di truppa, oggi vi sono disponibili 5 posti per ufficiali e 300 per truppa. Sembra a questa Commissione che sarebbe opportuno e più speditivo che nella zona di operazioni fossero i disrtori di nazionalità non italiana sgombrati direttamente su Aquila.
Epperò sarei grato a cotesta Intendenza Generale, se qualora nulla osti, vorrà compiacersi impartire alle competenti Intendenze di Armata gli ordini opportuni affinchè la proposta di questa Commissione possa avere pratica attuazione.
Quando il reparto di Aquila sarà prossimo ad essere al completo, questo ufficio destinerà altro locale a ricovero di disertori di nazionalità non italiana e subito lo segnalerà a cotesta Intendenza Generale.

IL TENENTE GENERALE PRESIDENTE
Spingardi

martedì 2 giugno 2020

Disposizioni per l'impiego dei Prigionieri Austro Ungarici in Italia


ALLEGATO 4

Roma, addì 25 maggio 1916

MINISTERO DI
AGRICOLTURA, INDUSTRIA E COMMERCIO
GABINETTO

N. 75
OGGETTO: Norme per l'impiego dei prigionieri in lavori agricoli ed industriali
Ai Signori Prefetti del Regno

Comunico ai Signori Prefetti le norme concordate con la Commissione Prigionieri di guerra per l'impiego di questi in lavori agricoli o industriale da eseguire per conto di privati o di enti locali.
Premesso che l'opera dei prigionieri di guerra deve essere considerata soltanto quale espediente di carattere eccezionale per bisogni ai quali non sia possibile altrimenti provvedere, è principio stabilito ed inderogabile che il lavoro dei prigionieri non deve fare concorrenza sotto nessun aspetto al lavoro libero, ma di regola essere avviato là dove per la natura stessa dell'opera tale impiego sia incontrastato. Può pertanto essere impiegato il lavoro dei prigionieri per supplire alla deficienza assoluta di mano d'opera debitamente constatata dalle autorità di P.S. o anche per sostituirla, d'ordine del Ministro dell'Interno, nei casi rarissimi, nei quali non sia possibile evitare altrimenti la perdita di ricchezza e a parità di costo per chi lo impiega.
Le domande di impiego devono, caso per caso, essere inviate a questo Ministero col parere dell'autorità politica locale e con l'indicazione del numero di lavoratori ritenuto necessario per quel dato lavoro. Prevengo che di regola questi saranno inviati in gruppi non inferiori a 100 con la scorta di un ufficiale e 24 uomini di truppa, ma eccezionalmente potranno formarsi gruppi minori o anche minimi di lavoratori specializzati come meccanici, conduttori, fuochisti, ecc. con scorta proporzionale.
Il richiedente dovrà provvedere l'acqua e la legna e nelle zone anche lievemente malariche, locali per l'accantonamento da riconoscersi idonei dalla competente autorità sanitaria.
Accolta la domanda, lo Stato, e per lui la Commissione per i prigionieri, assume il lavoro ed il richiedente dovrà corrispondere ad operai liberi per la stessa quantità e qualità di lavoro eseguito negli stessi limiti di tempo; e ciò tanto nel caso in cui la mercede sia concordata sul luogo fra datore di lavoro e operai liberi, quanto nel caso in cui la tariffa sia stata fissata dalla competente Commissione arbitrale.
Resta facoltà del Ministro della Guerra impiegare in un dato lavoro prigionieri o militari di classi anziane di M. T. ferme restando tutte le altre condizioni.
Prego mi sia accusata ricevuta di queste istruzioni per la esatta applicazione della quale confido nella sperimentata oculatezza dei Signori Prefetti.

IL MINISTRO
Cavasola