- Prigionia di Guerra. Irridenti Italiani prigionieri dei Russi
1915-1916
Al momento della dichiarazione di
neutralità dell’Italia nell’agosto 1914, in Austria crebbe n modo consistente un
atteggiamento ostile verso l’Italia e gli Italiani; questo ricadde sulle
popolazioni di lingua e cultura italiana dell’Impero, che produsse una serie di
misure cautelative verso queste popolazioni. Da una parte si sviluppò l’Irredentismo,
che ebbe testimoni come Cesare Battisti, Fabio Filzi, Damiano Chiesa e tanti
altri tra, dall’altra la diffidenza che Vienna manifestò in modo concreto verso
i sudditi Italiani; questa diffidenza si concretizzò nel richiamo alle armi di
tutti gli italiani soggetti alla mobilitazione generale, che si tramutò nell’invio
nel fronte orientale, contro i russi. I sentimenti di questi soldati oscillava tra la passività più accorta e la
possibilità di uscire da quella che era una situazione inaccettabile: combattere
con una divisa che non sentivano la
loro. L’unica possibilità era quella di passare nelle fila
dei russi, dandosi prigionieri e poi cercare di ritornare in Italia. Queste
vicende sono poco studiate. La ricerca potrebbe essere condotta anche con la
consultazione dell’Archivio della Guerra
di Vienna. Riferimenti bibliografici: Annibale Moligoni, Avventurosa Odissea di Patrioti Irredenti in Russia, Torino,
Gambino S.A., 1939. Contatti: prigionia@libero.it