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domenica 10 febbraio 2019

Note a margine in merito alla prigioni in Austria. I Guerra Mondiale


di Sandra Milani


Aspetti psicologici e sociali del “libro album” contenente le foto dei prigionieri di guerra nei campi di prigionia austro-ungarici:

Il libro album in oggetto, contenente foto che ritraevano i prigionieri di guerra in un ambiente pulito e ordinato in condizioni di apparente serenità psicologica, venne inviato alle famiglie dei prigionieri per confortarle in merito alle condizioni di vita dei prigionieri stessi. Tale libro album doveva altresì costituire un “bel” ricordo di quel periodo per i prigionieri di guerra una volta tornati a casa.
È possibile ritenere che l’album in oggetto rispondesse a due importanti funzioni:
1.       

    Quella di recare conforto alle famiglie dei prigionieri circa le loro condizioni e, di conseguenza, convincere i prigionieri che vedendo le foto contenute nell’album i propri familiari non avrebbero sofferto, alleviando così indirettamente anche le sofferenze psicologiche dei prigionieri stessi;
2.       

    Quella di creare un “nuovo ricordo” dell’esperienza della prigionia nelle menti dei prigionieri, in considerazione del fatto che, con alta probabilità, tutti i prigionieri, una volta tornati alle loro case e alle loro famiglie, avrebbero vissuto il fenomeno della “rimozione collettiva”, consistente nella rimozione psicologica del trauma della prigionia. Tale fenomeno mnemonico poteva essere facilmente favorito dalla Potenza detentrice attraverso la modalità di un album fotografico che avrebbe creato, nella mente degli ex prigionieri, dei “nuovi ricordi” del periodo della prigionia, nuovi ricordi che i prigionieri avrebbero fatto propri senza forti resistenze, stante il desiderio e l’esigenza psicologica di liberarsi della sofferenza del trauma emotivo dell’esperienza della prigionia.


Sandra Milani è collaboratrice CESVAM, Master in Terrorismo ed AntiTerrorismo Unicusano Universita Telematica Roma




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