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martedì 20 ottobre 2015

Grande Guerra: La Prigionia. Servignano 28 ottobre 2015

la Prigionia italiana nella Grande Guerra”

Sintesi della conferenza

Dopo un rapido cenno alla prigionia sotto il profilo del Diritto Umanitario (Convenzione dell’Aia del 1907) in cui si sottolineerà i caratteri precipui della prigionia e del soldato prigioniero, si traccerà un quadro rapido delle fasi della prigionia (resa, cattura, invio all’indietro, avviamento ai campi di smistamento, registrazione, invio ai campi di concentramento, vita in prigionia e trattamento della potenza detentrice, fine della prigionia, rimpatrio, analisi e processo del comportamento in prigionia, invio al domicilio o ai reparti in armi.

Nel dettaglio della prigionia nella Grande Guerra, si esaminerà la resa e la cattura nei termini quantitativi, durante le undici battaglie dell’Isonzo (1915-1917) la dodicesima, Caporetto, e le tre battaglie finali (d’arresto, novembre, 1917, del solstizio, giugno 1918 e di Vittorio Veneto). Per determinare il numero dei soldati italiani prigionieri dal 1915 al 1918.

Indi una analisi di dettaglio sul trattamento della potenza detentrice sia riguardo agli Ufficiali sia riguardo ai sottufficiali e truppa e la vita dei campi di concentramento, con indicazione di varie situazioni in Germania e in Austria e in Ungheria. Cenni verranno fatti in merito al sostegno ed alla assistenza ai prigionieri dato dalla madre patria, sia attraverso le organizzazioni private che attraverso l’azione del Governo Italiano, con cenni alla situazione di pria e dopo la battaglia di Caporetto.

Dopo una valutazione complessiva della prigionia italiana in mano agli Imperi Centrali dal 1915 al 1918, si tratterà del Rimpatrio, nelle forme previste dalle convenzioni e come effettivamente si svolse, con descrizione di casi particolari. Sarà tracciata una “geografia” dei campi di concentramento in Austria, Germania e in Ungheria, e sarà fatto un bilancio generale, ovvero il “costo” della prigionia in termini di vite umane con considerazioni di carattere pertinente, ovvero si porrà la domanda delle ragioni per cui dalla prigionia  su oltre 600.000 uomini oltre 100.000 non tornarono.

Spazio, a seguire, sarà dedicato al progetto di inviare i prigionieri di guerra nelle colonie ed al nuovo concetto della prigionia come fenomeno di massa. In particolare sarà dedicate considerazioni sull’azione del Governo Italiano nei confronti dei prigionieri di guerra e l’atteggiamento del Comando Supremo verso il soldato prigionieri

Considerazioni finali su questo particolare aspetto della Grande Guerra saranno i temi conclusioni della conferenza

Massimo Coltrinari
(prigionia@libero.it)



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