“la Prigionia italiana nella Grande Guerra”
Sintesi della conferenza
Dopo un rapido cenno alla prigionia sotto il profilo del
Diritto Umanitario (Convenzione dell’Aia del 1907) in cui si sottolineerà i
caratteri precipui della prigionia e del soldato prigioniero, si traccerà un
quadro rapido delle fasi della prigionia (resa, cattura, invio all’indietro,
avviamento ai campi di smistamento, registrazione, invio ai campi di
concentramento, vita in prigionia e trattamento della potenza detentrice, fine
della prigionia, rimpatrio, analisi e processo del comportamento in prigionia,
invio al domicilio o ai reparti in armi.
Nel dettaglio della prigionia nella Grande Guerra, si
esaminerà la resa e la cattura nei termini quantitativi, durante le undici
battaglie dell’Isonzo (1915-1917) la dodicesima, Caporetto, e le tre battaglie
finali (d’arresto, novembre, 1917, del solstizio, giugno 1918 e di Vittorio
Veneto). Per determinare il numero dei soldati italiani prigionieri dal 1915 al
1918.
Indi una analisi di dettaglio sul trattamento della potenza
detentrice sia riguardo agli Ufficiali sia riguardo ai sottufficiali e truppa e
la vita dei campi di concentramento, con indicazione di varie situazioni in
Germania e in Austria e in Ungheria. Cenni verranno fatti in merito al sostegno
ed alla assistenza ai prigionieri dato dalla madre patria, sia attraverso le
organizzazioni private che attraverso l’azione del Governo Italiano, con cenni
alla situazione di pria e dopo la battaglia di Caporetto.
Dopo una valutazione complessiva della prigionia italiana in
mano agli Imperi Centrali dal 1915 al 1918, si tratterà del Rimpatrio, nelle
forme previste dalle convenzioni e come effettivamente si svolse, con
descrizione di casi particolari. Sarà tracciata una “geografia” dei campi di
concentramento in Austria, Germania e in Ungheria, e sarà fatto un bilancio
generale, ovvero il “costo” della prigionia in termini di vite umane con
considerazioni di carattere pertinente, ovvero si porrà la domanda delle
ragioni per cui dalla prigionia su oltre
600.000 uomini oltre 100.000 non tornarono.
Spazio, a seguire, sarà dedicato al progetto di inviare i
prigionieri di guerra nelle colonie ed al nuovo concetto della prigionia come
fenomeno di massa. In particolare sarà dedicate considerazioni sull’azione del
Governo Italiano nei confronti dei prigionieri di guerra e l’atteggiamento del
Comando Supremo verso il soldato prigionieri
Considerazioni finali su questo particolare aspetto della
Grande Guerra saranno i temi conclusioni della conferenza
Massimo Coltrinari
(prigionia@libero.it)
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