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domenica 4 ottobre 2015

4 Novembre Conferenza ai "Mercoledi del nastro Azzurro" dedicata alla prigionia


MERCOLEDI DEL NASTRO AZZURRO

 Draf.

Luogo:: Sede della Presidenza del Nastro Azzurro
Data . 4 Novembre 2015 ore 17

Titolo Conferenza: “ La Prigionia italiana nella Seconda Guerra Mondiale. 1940-1943”

Conferenziere Massimo Coltrinari[1] 
(massimo.coltrinari@libero.it)


La conferenza si apre con un breve cenno su cosa è la Prigionia di Guerra, la sua struttura e le sue fasi (resa, raccolta, invio all’indietro, censimento, smistamento, detenzione, trattamento, termine, rimpatrio, controllo del comportamento, riarruola mento o invio al proprio domicilio); un cenno alla figura del Prigioniero di Guerra ( diritti, doveri e status) e, infine brevissimo cenno alla Convenzione di Ginevra ( e precedenti accordi)  del 1929, in vigore durante la Seconda Guerra Mondiale. Qesta parte si conclude con una chiarificazione tra Il Prigioniero di Guerra  ed altre figure quali il Deportato, l’Internato Militare  ecc.

La Seconda Parte della conferenza è incentra nella descrizione di un quadro generale della prigionia italiana nella Seconda Guerra Mondiale nell’arco di tempo che va dal 10 giugno1940 all’8 settembre 1943.

 In questo arco di tempo i soldati caduti in mano ai Paesi a cui avevamo dichiaro guerra sono divenuti Prigionieri in mano alla Francia, in mano Alla Gran Bretagna, in mano alla Grecia, in mano alla Jugoslavia, in mano all’Unione Sovietica, in Mano agli Stati Uniti.

Ricollegandosi all’ultimo “Mercoledì del Nastro Azzurro”, in cui Carlo Vicentini ha parlando anche della sua esperienza di prigioniero in URSS, si tratterà della Prigionia in URSS, partendo dall’assiona che questa prigionia, in termini strettamente giuridici ed oggettivi, non fu, come trattamento inferiore a quella delle altre Prigionie

Poi si tratterà della prigionia in mano alla Gran Bretagna, con riguardo a quella in Egitto, in Palestina, in Kenya, in Sud Africa, in India, a Gibilterra a e nel territorio metropolitano britannico, con considerazioni pertinenti per ogni luogo citato.

Di seguito la prigionia in mano alla Jugoslavia ed alla Grecia, con accenni a queste peculiarità, per passare poi alla Prigionia in mano agli Stati Uniti sia nel Nord Africa che nel territorio metropolitano, con particolare cenno al campo di Hereford, e si descriveranno brevemente prigionieri illustri come Berto, Tumiati e Burri, che proprio in questi giorni vede una grande mostra a lui dedicata a New York.

Infine si tratterà della prigionia italiana in mano ai Francesi della Francia Libera come esempio di  flagrante violazione delle norme della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di Guerra del 1929, in quanto l’Italia non era in guerra con la Francia, a seguito dell’armistizio firmato a Villa Incisa il 25 giugno 1940. Fin da adesso si può dire che la prigionia in mano ai Francesi fu, in termini di efferatezza e crudeltà, di molto superiore ad ogni altra prigionia nella seconda guerra mondiale

La Conferenza non tratta dei prigionieri nemici ( Francesi. Britannici, Greci. Jugoslavi, Sovietici ed altri) in mano italiana per lo stesso periodo considerato e si concluderà con un dibattito, secondo la tradizione dei “Mercoledi del Nastro Azzurro”



[1] Generale, storico, docente, cultore della materia alla Sapienza, Cattedra di geografia Politica ed Economica; è Direttore del CESVAM – Centro Studi sul Valore Militare e come tale direttore della rivista “ Quaderni del Nastro Azzurro”, supplemento al periodico “Il Nastro Azzurro”. E’ consulente per la Prima Guerra Mondiale del Comando Regione Militare”Marche”. E’ direttore del Programma “Strategia” presso l’Istituto di Al Trategia ed affini ISAG di Roma. E’ ideatore del progetto Storia in laboratorio, che ha espresso la “Collana Storia in laboratorio”,  che comprende oltre 19 titoli dal 2009 ad oggi. Ha al suo attivo oltre 600 articoli e saggi, nonche dal 1981 partecipa a Convegni Seminari e Tavole rotonde. Altro si può trovare su www.coltrinarimassimo.blogspot.com E’ sposta con la Sig.ra Anna Maria, professoressa, ed ha due figli Laura, avvocato, e Gianluca, ingegnere meccanico.

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