LEGIONE
TERRITORIALE DEI RR. CARABINIERI
DI
TORINO
DIVISIONE
DI CUNEO
N. 108/I R°
Cuneo, 1
settembre 1915
OGGETTO: Festeggiamento
del genetliaco dell'Imperatore d'Austria da parte degli ufficiali austriaci
prigionieri al Forte del Colle di Tenda
Al Comando della
Divisione Territoriale di Cuneo
RISERVATO
In esecuzione degli
ordini verbali ricevuti da cotesto Comando, ho l'onore di comunicare qui di
seguito il risultato dll'inchiesta che ho eseguito alla Fortezza del Colle di
Tenda sull'oggetto a margine.
Il 18 agosto testè
decorso, ricorreva il genetliaco dell'Imperatore d'Austria. In previsione di
questa ricorrenza gli ufficiali prigionieri, avevano parecchi giorni prima, insistentemente
domandato al Signor Comandante del forte, pel tramite del Sottotenente maletti
Sig. Gaspare, del 27° Battaglione di M.T. - che ha l'incarico della loro
sorveglianza e del loro governo – il permesso di solennizzare quella ricorrenza
con un pranzo speciale, allestito secondo le loro costumanze. All'uopo
domandarono pure l'orario stabilito per la durata del pranzo che normalmente è
dalle 19,30 alle 21,30 venisse, per la circostanza, variato e prolungato.
Il comandante del
Forte, Capitano Pilati Cav. Pietro aderì alle richieste dei prigionieri
stabilendo che il pranzo del 18 agosto avesse luogo dalle 18,15 alle 22. La
misura del pranzo, minuta sulla quale il comandante del Forte non ebbe motivo
di fare obiezioni, fu la seguente:
Prosciutto, un
uovo sodo a testa, burro
Arrosto di maiale
con patate
Minestra di brodo
di gallina
Galline lessate
Insalata verde
Insalata di
cetrioli sott'aceto
Insalata di
cetrioli freschi
Insalata di
cavoli
Dolce (torta alla
frutta)
Formaggio
Emmenthal
Frutta (uve, pesche,
pere, aranci)
Caffè, liquori –
Champagne
Durante il pranzo
regnò un'insolita allegria, ma un'allegria composta, signorile. Pareva che i
prigionieri, compenetrati della solennità della ricorrenza, volessero mostrarsi
degni di essa con un migliore, non abituale comportamento; giacchè giova notare
che quella sera nessuno trasmodò: nessuno si ubriacò: cosa questa non
infrequente.
Verso la fine del
pranzo, il Tenente di Vascello
Woschech
Wenzel
uno di quelli che
evase – fece un brindisi nella sua lingua, ascoltato in piedi dai 24
commensali, giacchè mancava il 1° Tenente
Jasprica
Giovanni
Il quale, com'è
noto, vive appartato perchè su di lui grava l'accusa dei camerati di aver
mancato in guerra ai suoi doveri.
Alla fine del
brindisi tutti gridarono ad alta voce il tradizionale Hoch! Hoch! Hurrah! e poi
intonarono un coro, una specie di inno nazionale che assomiglia ad una nenia.
Anche qui è bene notare che questo canto corale veniva spesso cantato a fin di
tavola.
Al pranzo i 24
ufficiali pasteggiarono unicamente con Chamapgne e vino bianco e consumarono in
tutto 13 bottiglie di Champagne, marca Buches Fils e 6 bottiglie di moscato
Spumante di Asti. Inoltre col caffè sorbirono vari liquori.
Alle 22 ora
stabilita, tutti si ritirarono scortati dall'ufficiale e dai soldati adibiti
alla loro sorveglianza, senza il minimo incidente. Uno di essi, anzi, che s'era
permesso di zufolare con aria distratta, in presenza del Sottotenente Signor
MALETTI venne da questi ripreso; e l'ufficiale prigioniero smise subito, chiedendo
scusa.
Accanto la sala da
pranzo dei prigionieri, esiste – divisa da una semplice porta chiusa – la mensa
dei Signori Ufficiali del Forte, mensa che è frequentata pure da quasi tutte le
famiglie degli ufficiali stessi, che sono alloggiate nella Fortezza:
in tutto 6 signore,
1 signorina, 1 giovanotto e 7 bambini.
Mentre i prigionieri
pranzavano, anche gli Ufficiali del Forte con le loro famiglie desinavano: e
siccome in quel giorno – 18 agosto – ricorreva pure l'onomastico di S. M. la
Regina Elena, la consorte del Capitano Cavalier PILATI Comandante del Forte,
propose un brindisi alla Sovrana esclamando: "Viva Casa Savoia".
Questo brindisi non aveva però il carattere di una controdimostrazione,
di una specie di ritorsione come potrebbe sembrare dalla lettura dell'annesso
articolo di giornale, ma nacque spontaneo e fu naturale data la ricorrenza
nello stesso giorno, come si è detto, dell'onomastico della nostra Regina.
Il giorno seguente,
19 agosto, l'Avvocato Francesco lanza consigliere Provinciale dei Mandamenti di
Limone piemonte e Tenda, redattore del Giornale d'Italia, che aveva sollecitato
ed ottenuto dal Capitano cavlier Pilati il permesso di poter visitare il Forte,
giunse alla Fortezza del Colle di Tenda, verso le ore 10, con la moglie, due
suoi figli ed un altro bambino, figlio del Sindaco di Tena. Venne ricevuto
dagli Ufficiali presenti, e poscia venne invitasto a colazione. Egli vide due
volte i prigionieri nell'ora in cui prendevano aria nel piazzale interno della
Fortezza, ma non glielo avrebbero permesso.
Comunque egli si
ritenne lungamente con le Signore e con la Signorina alloggiate nel Forte;
sicchè non è azzardata l'ipotesi che il Cavlier Lanza abbia da esse appresa la
notizia del festeggiamento, da parte degli Ufficiali prigionieri del genetliaco
dell'Imperatore d'Austria, notizia che, fra tante altre, è apparsa
nell'articolo inserto a pag. 3 del n. 235 del Giornale d'Italia del 24 agosto
u.s. dal titolo: "Tra gli ufficiali austriaci prigionieri sul Colle di
Tenda". Gli Ufficiali, infatti, hanno dichiarato che essi serbarono col
visitatore il più assoluto riserbo su questo argomento.
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