IL V FRONTE DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE
La consistenza numerica
Con la caduta di Gondar il 27
novembre 1941 hanno termine le operazioni dell’esercito italiano in questo
scacchiere. Impostate sulla più stretta offensiva, sottoposte a periodi di
tempo successivi ad attaccare d parte delle forze britanniche coadiuvate da
folte bande ribelli, specie in Etiopia, le unità italiane in pochi mesi vedono
compromessa la propria sorte, penalizzate nelle dotazioni di armamenti e materiale
bellico in quanto nettamente più moderno ed efficiente risulta essere quello
inglese, sebbene quantitativamente inferiore in uomini. Viene al pettine la
concezione generale della politica coloniale del fascismo, che nel 1936 si
lanciò alla conquista dell’Etiopia con una guerra che depauperò oltre ogni dire
le capacità italiane in termini di mezzi e materiali, per un Impero lontano
dalla madrepatria, con Suez controllato dai nostri potenziali nemici e dove egli
anni seguenti si sviluppò una guerriglia di vasta portata che in pratica gettò
le premesse per una resa preannunciata.
Ammonta a circa 40.000 il numero
dei soldati italiani fatti prigionieri in Africa orientale, avviati poi nei
campi di concentramento del Kenya, in India attraverso il porto di Mombasa ed
in altri domini britannici. I soldati italiani catturati in Eritrea in parte
furono inviati in Egitto ed in parte inviati in India.
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