post precedenti in data
13 e 28 maggio 2020
di Giorgio Madeddu
Ghilarza 5 agosto 1918
Figlio Carissimo noi sempre in
buona salute così spero di te, come sempre prego Dio ogni ora, ogni momento di
lasciarti sano e vivere tranquillo e allegro, o caro non credi quanto penso a
te, e più mi dispiace leggere che non hai ricevuto niente ancora, ma sarà come
sei stato cambiato che i pacchi e le cartoline mandati a quello indirizzo di
Braunau che non te né daranno, o quanto mi dispiace sono stata molto contenta
che lì ti trovi con il Mede Giovanni e ho dato a leggere la cartolina alla
sorella e ancora essa è stata contenta, fammi sapere Arzu Mariano hanno
cambiato di te oppure si trova con te, ci farai sapere se lavori nel tuo
mestiere e abbiamo tanto piacere se hai soldi di mandarci la fotografia che
tanto desidero questo.
Caro ricevi mille baci e
abbracci dalla tua cara mamma, tanti saluti dalle tue sorelle e di zia Antioca.
Anche in questa cartolina
traspare la preoccupazione della madre per la salute del figlio, da tempo non
ha notizie circa la ricezione dei pacchi viveri e delle cartoline, si da una
spiegazione: il trasferimento dal campo di Braunau a quello di Feldbach, ciò può
aver prodotto un ritardo nella consegna. Esprime però la sua contentezza perché
il figlio si trova con certo Mede Giovanni, più probabilmente Medde o Mele,
essedo il cognome Mede assai raro in Sardegna. E’ da segnalare che Mele
Giovanni nato a Ghilarza 17 settembre 1877 morì in prigionia il 9 gennaio 1918.
La cartolina ancora riporta il nome di un altro prigioniero, Arzu Mariano,
probabilmente un compaesano o comunque conoscente della famiglia Miscali,
chiedendo se questi si trovasse ancora con Giovanni Miscali o se fosse stato
trasferito in un'altra località.
La cartolina tocca l’argomento
del lavoro nella prigionia di guerra, “…faci sapere se lavori nel tuo mestiere …”
attività prevista e regolamentata dalla Quarta Convenzione dell’Aja del 1907.
(segue con post in data 28 giugno 2020)
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