Giorgio Madeddu
La storia è fatta dagli uomini, anche quella dei campi di
concentramento durante la prima guerra mondiale è fatta da migliaia di piccole
di storie, quelle dei soldati italiani caduti in prigionia nei campi di
battaglia.
Miscali Giovanni Battista di Antioco e Mele Maria Giuseppa nasceva a
Ghilarza (OR) il 22 settembre 1890 di mestiere contadino. Nell’agosto 1916
giungeva in territorio dichiarato in stato di guerra assegnato al 230°
reggimento fanteria della Brigata Campobasso.
Il 15 maggio 1917 riportava ferita al torace per scoppio di granata nemica
nell’azione di conquista del Monte Santo. Rientrava dalla licenza di
convalescenza nell’agosto seguente e seguiva il reggimento nel trasferimento sulla
fronte dell’Isonzo.
Cadeva prigioniero e moriva nel campo di concentramento austriaco di
Feldbach in Stiria il 19 luglio 1918 per malattia.
Oltre al ricordo dei congiunti rimangono consegnate alla storia e al
rispetto dovuto, 3 cartoline postali in franchigia per prigionieri di guerra,
inviate dalla madre affranta di Giovanni dalla natia Ghilarza.
Figlio Carissimo noi sempre ottima salute cosi spero di te però mi
ritrovo tanto dispiaciuta come hai scritto che ancora non hai ricevuto niente
pacchi e né cartoline, noi da quando hai scritto abbiamo sempre spediti i
pacchi e le cartoline, te ne mandiamo fino due ogni settimana. Caro appena
ricevi qualche cosa ti prego scrivere subito che non puoi credere il dispiacere
che per questo di non sapere che hai ricevuto niente, ti prego stare allegro e
tranquillo io spedisco sempre i pacchi, prega sempre a Dio e alla Madonna e
loro ti aiuteranno. Caro ti faccio sapere che Daniele si trova in paese in
licenza, ti mando mille baci e abbracci di tue sorelle, i saluti di Daniele e
sono tua affettuosa mamma Maria.
Quando mamma Maria scriveva questa cartolina Giovanni era morto da
ormai 10 giorni, nella cartolina si legge tutto il dolore e la preoccupazione
per la salute e il benessere del figlio, lo affida alla preghiera e alla
protezione di Dio e della Madonna, soffre perché i pacchi con gli alimenti e le
cartoline da lei spedite, anche due alla settimana, non ottengono nessun
riscontro. Una bella notizia comunque la trasmette, Daniele Miscali, probabilmente
il cugino è rientrato in paese in licenza. (segue)
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