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mercoledì 31 agosto 2022

Prigionia di Guerra ed Internamento in Francia e nei Territori Francesi. 1940 -1945 Territori Francesi III Parte

 


L’attesa del rientro è ben descritta da Alciato

Il 3 settembre 1945 scrivevo: inutile dire che sono arcistufo della prigionia. Mi sembra di abitare in un immenso palazzo nero fuori e dentro in mezzo alla natura ostile. Caldo, Ghibli, cimici e poi ancora cimici a non finire mi perseguitano ovunque io vada; ieri sera sono scappato disperato nel cortile e mi sono steso su una panchina per trovare un po' di sollievo. Dopo pochi minuti mi sentivo pungere dappertutto. Meno male che questo presto partiremo. Almeno lo speriamo. Nel campo circolo continuamente voci fantastiche. Dico fantastiche perché la nostra Liberazione, quando che sia, entra nel regno della favola. Si parte il 5 si parte l’8. Oppure si parte addirittura domani. Crederci o non crederci? L'esperienza ti consiglierebbe di andare cauto, ma tutto il tuo essere vuole crederci. Dopo tanto disperare abbiamo bisogno di ottimismo. Fnorse questo ingenuo impulso sperare un pietoso esperienze dell'anima per addolcire la sofferenza. Arrivederci a Natale Vi voglio bene; i rimpatri cominciano a fine novembre 45, a scaglioni gli ultimi i più numerose dei quali 600 prigionieri riuscì a imbarcarsi solo alla fine di aprile del 1946 L’impulso a crederei in una vicina partenza fu davvero uno stratagemma della psiche per soffrire di meno.”[1]


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