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mercoledì 23 gennaio 2013

La prigionia italiana in mano alla URSS. Seconda Guerra Mondiale.


Prigionia di Guerra in Unione Sovietica
Il Giornale per prigionieri in lingua italiana “”L’ALBA” 1943-1946

II Parte
Il quadro politico in Italia era presentato sempre da uno scenario in cui operavano contrasti, socialisti e “democratici” senza alcuna specificazione, i buoni contro le forze reazionari in cui i cattolici erano ignorati; per i prigionieri cattolici si doveva prendere atto che l’unico spazio politico loro disponibile era la militanza  nelle formazioni dei cattolici  di sinistra (popolari, ...sociale) o in quelle dei cattolici  comunisti. Tutti fenomeni che prima o poi dovevano confluire   nel grande scontro per la conquista del potere in Italia.. Da qui le polemiche dell’”L’ALBA” verso il Vaticano, l’Osservatore Romano e Pio XII che confutavano il disegno togliattiano verso i cattolici.
Altri temi  proposti ai prigionieri i temi postbellici: la questione  istituzionale,  la guerra contro l’occupante  tedesco e la RSI e la punizione ai Fascisti, l’ Esercito Rosso e le sue benemerenze, ed i commenti gli avvenimenti del corso della guerra.
Qui”L’ALBA”  fa una scelta precisa .
Presenta l’Armata Rossa, armata di popolo che combatte  per il popolo, da una parte e dall’altra  gli Eserciti  Occidentali che sono espressione del capitalismo  anglo- americano con tutto quello che significa.
Tutte le più grandi vittorie delle Armate  Alleate sono presentate in modo. Riduttivo, a significare  che sono vittorie di eserciti  si, alleati, ma sempre  espressione di un mondo e di un sistema contrari al socialismo ad oppressori del popolo.
Mentre, in numeri successivi, si inneggia a tutta pagina alle Vittorie dell’Armata Rossa, quelle scenate erano  riportate sempre in poche righe e senza enfasi. Non venivano  mai riportati in ordine su fronti asiatici, dandone  carattere eurocentrico alla guerra in quanto in quei fronti asiatici non vi era la URSS.
La stessa  notizia dello sganciamento della Bomba  Atomica è riportata in tono minore, sottolineando  la caduta del Giappone come frutto della offensiva  sovietica concorrente all’azione americana.......
Ogni messaggio di Stalin era esercitato, mentre la morte di Rooswelt venne presentata in 17 righe.
Con la fine della Guerra ”L’ALBA” accentuò la sua azione propagandistica. Fondato  per politicizzare i prigionieri in senso comunista  e destinato ai prigionieri visti come veicoli “socialisti” al loro rimpatrio, questa azione non poteva terminare con la fine della guerra.
Infatti per tutto il 1946 ”L’ALBA” riporta i temi della lotta politica in Italia, in cui tutto ruota attorno al problema  del Rimpatrio. Ai prigionieri  viene presentato il dilemma se in Italia avrebbero prevalso le forze di sinistra il rimpatrio ci sarà altrimenti .... la guerra continua.
Il 15febbraio 1946 in questa ottica l’Alba arriva a scrivere  che l’Italia è un rifugio di fascisti  e  antifascisti rinnegati, affermazione che indirettamente  stava a significare un rimpatrio  quanto mai aleatorio.
L’ultimo numero  de ”L’ALBA”  il 15 maggio 1946, in questo senso e significativo.Riporta le nuove riflessioni  di Ugo Zatterin  pubblicate dal giornale socialista l’AVANTI sul morale dei reduci, il cui titolo era quanto mai indicativo: “E’ difficile ritornare” Per i Prigionieri  non era un leggere entusiasmante. Del resto, per L’URSS, rimpatriare masse di prigionieri, in vista di un voto, significava fornire elementi alla parte avversa.
”L’ALBA”, in modo sorprendente,  anticipò  nei mesi seguenti già dall’aprile 1945, ed è molto significativo, i temi e i toni  dell’incipiente “Guerra fredda” che si sarebbero  sviluppati nel dal 1946 e negli anni seguenti.

Interessante al riguardo riportare alcuni scritti  dei prigionieri  per comprendere il tenore e i contenuti  della collaborazione all’”L’ALBA”

Quello che scrivono i prigionieri
”L’ALBA” n.11 - 15 giugno 1943  Sottotenente  Antonio MASTROPASQUA
“... Forse noi non vedremo sulla faccia  della terra un popolo  più florido  del russo ... Compagni prigionieri  , la nostra permanenza  in questa terra  è stata e sarà  maggiormente una rivelazione .... Quando avremo capito  e visto tutto, sara’ come aver avuto il dono di altri due occhi e di un altro cervello....”
”L’ALBA” n. 15 20 luglio 1943 Soldato F:FERRERI
“..... Adesso basta. E’ ora di risolvere questo problema con una giusta soluzione: levarsi la benda dagli occhi liberarsi le gambe dalle catene che ci hanno impedito  ogni passo verso la libertà di vita e di pensiero.....”
”L’ALBA” n. 16 27 luglio  1943 Sottotenente Angelo MOLINARI
“..... Nell’Unione Sovietica  esiste uguaglianza e libertà e  non schiavitù come si era tentato di farci credere. Ma noi  abbiamo aperto gli occhi alla verità . Da due anni che ci troviamo in >Russia ci è apparsa la grandezza di questo popolo ed abbiamo capito che le radici di questa grandezza stanno nella libertà e nell’uguaglianza che si respirano nell’aria”.
”L’ALBA” n. 21  31 agosto  1943 Sottotenente Pasquale CARVELLI
“.... Il regime fascista  assoluto, autoritario, accentratore di tutte le energie nazionali in dottrina ed in pratica, si era dimostrato retrogrado......
“.....Con il distruggere  la libertà di stampa,  di parola di associazione, il fascismo soffocava e reprimeva come reato tutte le manifestazioni  di libera parola e di critica costruttiva. Ogni tentativo di critica  e di opposizione era considerato disfattismo e con mezzi illeciti e delittuosi veniva comunque schiacciato.....”.
”L’ALBA” n. 2 febbraio 1943 Sottotenente Egidio ZANGRANDE
“....credevo di trovare in Russia una popolazione infelice, oppressa , invece ho visto il  contrario. Gente  felice, contenta, bene  organizzata  nelle campagne, nelle citta’, nelle magnifiche  ed ultramoderne  industrie.... che differenza con quello che possiamo vedere in Italia!”
”L’ALBA” n. 16 27 luglio 1943 Artigliere  Angelo COLOMBO
“... molti soldati  in Italia oggi non stanno  cosi’ bene come noi, in questo bellissimo  bosco di pini con un trattamento davvero eccezionale  per un prigioniero..... in quale caserma italiana, anche in periodo normale, viene distribuita una razione di burro, lardo e zucchero  giornaliera, tre abbondanti ranci  ed altri viveri di conforto?”..
(Falsità grossolane . Nel luglio del 43 in nessun lager  sovietico si viveva in quel modo. Chi scrive probabilmente faceva l’informatore e solo lui e qualche altro erano trattati  cosi’.... Avrebbe dovuto dare ai lettori l’indirizzo di quel campo: le richieste di trasferimento sarebbero state 10.000......Nota dell’UNIRR)
”L’ALBA” n. 19 17 agosto 1943 Sergente Maggiore  CAOVILLA
“....La voce  nella baracca  che canta, ci mostra lo stato d’animo dei camerati che, passato  il momento  dell’incertezza  dei primi mesi di prigionia (la chiama incertezza! - n.d.r.)  gustano  ora le comodità create  per noi dal governo del popolo russo. ... rispondiamo  alle amorevoli cure delle autorità astenendoci  dal sollevare  lamentele assurde ... la figura  immobile della  sentinella pare essere la, non per controllare i nostri movimenti  ma per protegger e difendere dall’altro della garitta, il nostro sonno....”
(Questa che le sentinelle con i mitra spianati proteggeessero il sonno dei prigionieri dall’altro delle loro torri- garitte  non si era mai sentita –Nota dell’UNIRR)
”L’ALBA” n. 25 - 28 settembre  1943 Artigliere  Giovanni BERARDI
“..... sono prigioniero  dei russi e sono soddisfatto  del loro comportamento  verso di me; mi danno  più da mangiare che quando era soldato  in Italia...”
(un altro che il commissario politico  aveva imbucato in cucina – Nota dell’UNIRR)
”L’ALBA” n. 35 - dicembre 1943 - Sergente BELTRAME
“.... abbiamo dei posti letto  veramente comodi  e confortevoli , con pagliericcio, cuscino, coperta e lenzuolo. Di cio’ dobbiamo ringraziare le autorita’ sovietiche...”
”L’ALBA” n. 26 - 14 dicembre 1943 - Soldato Cleto MARINO
(racconta che in Italia faceva il venditore  ambulante di generi alimentari nei mercati – Nota dell’UNIRR)
“....Certo  è che io trovandomi prigioniero in questo libero paese dove non si sa cos’e’ lo sfruttamento, mangio e fumo  di piu’ di quanto possa farlo  un venditore ambulante in Italia....”
”L’ALBA” n. 34 - 30 novembre 1943 - Tenente S.GIULIANO (magistrato)
“.... il principio democratico  ha trovato nell’URSS la piu’ integrale  e conseguente  attuazione.”
”L’ALBA” n. 67 - 23 luglio 1944 - Maggiore in Spe Walter BERARDI
“....l’esercito nuovo ha bisogno  di uomini nuovi, dalla coscienza  profonda e sicura e dalla volontà di fare realmente gli interessi del popolo. Capi, quindi, fedeli , devoti, sicuri.
Bisogna  perciò sviluppare l’educazione politica dei soldati e degli ufficiali - portando  un’attenzione particolare a quest’ultimi - dovendo far di loro al più presto dei buoni educatori  dei propri soldati. Anzi, al riguardo,  non sarebbe certo inutile, per un certo tempo, di avvalersi di appositi istruttori politici, scelti tra coloro che abbiano  potuto occuparsi  seriamente  ed obiettivamente di questioni politiche  nazionali ed internazionali e che siano particolarmente  adatti a svolgere  una intensa opera di agitazione e di educazione presso i reparti  del nuovo esercito  italiano ....”.
(Una chiara proposta per l’istituzione dei commissari  politici  nel futuro  esercito  italiano – Nota dell’UNIRR)
”L’ALBA” n. 24  21 settembre 1944 - Soldato  L.AVVENTO - “Le barberie dei tedeschi”
“.... Mi trovavo in marcia verso il fronte  ed abbiamo  incontrato  una colonna di prigionieri  russi che andavano  nelle retrovie. Un soldato  russo che si è allontanato  dalle file  per prendere  un po’  di pane offertogli da una donna,  venne ucciso da un tedesco  con un colpo di pistola, che in piu’ bastono’ lo donna ....”
”L’ALBA” n. 30  2 novembre  1943 - Sergente Attilio BELTRAME
“.... Ho frequentato  a Treviso  le scuole magistrali e credevo di essere molto intelligente, ma mi accorgo ora,  parlando  con gli istruttori italiani che vengono nel campo, di essere ben  lontano  dal possedere la vera scienza. Ora sto  imparando molte cose  da questi lavoratori  che furono perseguitati  dal fascismo  e che hanno imparato  un mucchio di cose nel regime di libertà e di progresso  che esiste  nell’Unione Sovietica.... Mi accorgo  di avere  sprecato  sui libri  della scuola fascista , tanti anni,  tante energie  e tanto denaro. Ringrazio i miei veri  maestri,  cioè gli istruttori  italiani che vengono nei campi e prometto di essere un loro degno seguace.”
”L’ALBA” n. 16 - 27 luglio - Caporale  Gino DANILE
“.....Mussolini lo sa che una parte dei soldati educati dal fascismo sono completamente  o quali analfabeti? Tutta colpa di Mussolini e dei suoi  gerarchi che cercano di arricchirsi e comandare tenendo   il popolo nell’ignoranza. Ma ecco che l’Unione Sovietica ci viene in aiuto  e a noi prigionieri  concede cose che il fascismo  non avrebbe mai fatto. L’Unione Sovietica ci aiuta  a combattere l’analfabetismo”..



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