La politica del Giappone verso i prigionieri alleati è un caso emblematico nel quadro della poltica che uno stato adotta verso i soldati nemici caduti in proprio potere.
Il comportamento dei soldati nipponici verso i
prigionieri è stato improntato a crudeltà ed assassinio, come dimostrato da
innumerevoli eccidi compiuti verso prigionieri di guerra e civili. Si è tentato
di giustificare questa politica assassina evidenziando due elementi: la
impreparazione del Comando nipponico a ricevere masse così enormi di
prigionieri e lo spirito guerriero della razza giapponese portato ad umiliare
il vinto che accetta la resa anziché la morte. Queste due interpretazioni non
sono accettabili. Il Giappone aveva sottoscritto la Convenzione di Ginevra del
1929 relativa al trattamento dei prigionieri di guerra, ma poi non aveva
ratificato il relativo accordo, pur assicurando all’inizio del 1942 le Potenze
Alleate per bocca del ministro degli esteri Togo che avrebbe rispettato tale
Convenzione. In ogni caso il Governo di Tokio era pur sempre vincolato
ufficialmente alla quarta convenzione dell’Aja del 1907 che regolamentava il
diritto di guerra su basi umanitarie. Tuttavia, in contrasto con questa chiara
e precisa situazione giuridica, al termine del conflitto in sede di esame della
prigionia in mano al Giappone si è contatto che il tasso di mortalità riferito
ai prigionieri britannici e statunitensi ed olandesi fu del 27%, contro quello
del 4% dei prigionieri anglo-americani rinchiusi nei campi di concentramento
nazisti. La politica giapponese nei confronti dei soldati nemici catturati,
oltre al disprezzo per chi aveva accettato la resa, era improntata a procurare
il massimo delle sofferenze a questi uomini che agli occhi giapponesi non
avevano il diritto di vivere. Come esempio di questa politica, intesa
deliberatamente ad affamare e a privare di assistenza medica e di ogni altro
genere i prigionieri, nel solo campo di Cabanatuan a Luzon su un totale di 6500
prigionieri, 2644 morirono nel primo anno di detenzione.[1]
[1]
Toland J., L’eclissi
del sol levante 1936-1945, Milano, Mondadori, 1971; Santoni A., Storia
generale della Guerra in Asia e nel pacifico (1937 –1945) – Il Giappone
all’attacco, Modena, STEM Mucchi, 1977; Russel E.F.L., I Cavalieri del
Buschido. Breve rassegna delle atrocità di guerra giapponesi, Milano,
Mondatori, 1961
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