per non avere una rivista rivolta solo al passato, questa rubrica è dedicata al mondo presente e futuro, con un sguardo sul mondo. Ecco il motivo di questa Rubrica
LE PORTE DELLA MEMORIA
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Nicolò Machiavelli:
“Passano li tempi, ma li homini son sempre gli stessi”
IL MONDO IN CUI
VIVIAMO: IL PRESENTE, IL FUTURO
Il Mondo da cui veniamo: la prima parte
di questa Rivista è dedicata alla conoscenza del passato, di che cosa è stata
la Prigionia di Guerra, l’Internamento, La Deportazione, Le Lotte di
Liberazione contro chi voleva prevaricare
gli altri per una gestione elitaria del potere.
Questo lo si può intendere, tra le tante
possibilità, anche come una chiave di lettura per comprendere il mondo in cui viviamo: presente ed il
futuro.
Oggi il mondo sembra protestare contro
tutto e contro tutti Il Mondo non da sicurezza e certezze.
E come si fa a controllare questo Mondo.
Quali strumenti utilizzare per arginare le proteste, per prevenirle, per
gestire in maniera equilibrata,
La geopolitica si è incaricata di
studiare queste fenomeni e noi vogliamo partecipare a questi studi, dalla
nostra particolare angolazione. Attraverso le “Porte della memoria”,
utilizzando il retaggio, e la conoscenza del passato, comprendere i fenomeni
attuali.
L’esempio è presto fatto: La URSS è
implosa perché non ha saputo gestire il cambiamento.
La Cina ha trasformato la sua economia
in “economia di mercato” e nel 2016 questa sua economia supererà quella degli
Stati Uniti, divenendo la prima del mondo. Un grande successo. In Cina dal 1949
vige il sistema dei “Laotai”, “i campi”, ove tutti coloro che ostacolano vi
possono essere mandati a rieducarsi. Un sistema efficiente per il controllo
delle masse. Lo vogliamo conoscer e meglio, soprattutto noi occidentali.
Il controllo delle masse attraverso il
filo spinato, che elimina “il diverso”, il
“dissidente”, il “non allineato”, l’”altro” in termini etnici, razziali,
sociale, religiosi.
è
in sintesi l’ottica con cui vogliamo studiare i fenomeni attuali, passando
attraverso le “Porte della memoria”, utilizzando la memoria di quel retaggio
del ‘900, definito non solo da noi, il secolo dei “campi” che rappresenta lo
strumento primario per fronteggiare tutti coloro che, in nome di un qualche
cosa che si sono inventati, voglio gestire le masse, controllarle e dominarle.
La seconda parte della Rivista è dedicata
ai fenomeni del nostro temo, in un approccio dinamico, orientato verso il
futuro prossimo, con gli strumenti e le ottiche del retaggio del passato.
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